La vita mi sembra troppo breve per spenderla ad odiare e a tener conto dei torti altrui
Charlotte Brontë
Charlotte Brontë è la terza di sei fratelli.
L’infanzia difficile, la morte della madre, gli anni del collegio, la solitudine portarono Charlotte a fuggire dalla realtà e a rifugiarsi nel mondo magico della scrittura e della fantasia già durante l’infanzia.
Nasce il 21 aprile 1816 in Inghilterra, precisamente a Thornton nello Yorkshire.
Nel 1847, a trentuno anni, dà vita a Jane Eyre.
Terza di sei fratelli: Mary, Elisabeth, (Charlotte), Emily, Branwell (l’unico maschio) e la piccola Anna.
La scrittura fu per i fratelli Brontë un modo per rifugiarsi dalla realtà ostile che li circondava, dalle difficoltà che furono costretti ad affrontare in giovane età e dalla solitudine che per molti anni li accompagnò nella crescita.
Il padre, grazie ai sussidi, studiò a Cambridge e intraprese la carriera ecclesiastica.
Lavoro che, a pochi anni dalla nascita di Charlotte, portò la famiglia Brontë a trasferirsi nel remoto villaggio di Haworth presso la canonica della chiesa in cui il padre prestava servizio.
Nel 1821 la madre morì dopo un lungo periodo di sofferenza causata da un cancro, e il padre decise di affidare la cure dei figli a una zia.
Nel 1824 Mary ed Elisabeth vennero mandate a studiare presso la Clergy Daughters School dove, poco dopo, furono raggiunte da Charlotte e Emily. Il collegio era gestito da donne terribili che umiliavano e malnutrivano le giovani ragazze tanto che le sorelle furono costrette a tornare a casa perché Mary ed Elisabeth si ammalarono e morirono poco dopo nel 1825.
La sofferenza dei fratelli Brontë li portò a chiudersi in un mondo immaginario, fatto di storie fantastiche e personaggi coraggiosi, sviluppando così un forte lato creativo.
Branwell si dedicò molto presto alla pittura – è suo il ritratto delle tre sorelle oggi esposto e conservato presso la National Portrait Gallery di Londra.
Le sorelle, invece, si rifugiarono nella scrittura e pubblicarono, inizialmente insieme, una raccolta di poesie con gli pseudonimi di Curris (Charlotte) Ellis (Emily) e Acton (Anne) Bell, per poi dar vita a romanzi individuali ancora molto attuali nella storia della letteratura.
Charlotte Brontë, sorella maggiore, autrice di Jane Eyre;
Emily Brontë, autrice di Cime tempestose (il più criticato all’epoca e ad oggi il più noto);
Anne Brontë, sorella minore, autrice di Agnes Grey.
Gli pseudonimi usati dalle sorelle Brontë sono rappresentativi dei pregiudizi nei confronti delle donne della società inglese dell’epoca.
Il romanzo di Charlotte è un autobiografia con iniezioni di sentita speranza, inserito in un contesto storico sociale che svela la vita e le problematiche dell’Inghilterra dell’800.
La protagonista racconta la sua storia rivolgendosi direttamente al lettore.
Jane è una bambina orfana che viene affidata ad una fredda zia dopo la morte dei genitori. Da questo momento sarà costretta a subire continui soprusi da parte dei cugini e della zia stessa.
Ma Jane si rivela forte, audace, e si ribella ai maltrattamenti della casa. L’intelligenza e lo spirito indipendente di Jane la coadiuverà nelle scelte della vita riuscendo a raggiungere e soddisfare i suoi desideri.
Charlotte creò un personaggio forte quasi come rivincita ad una vita piena di sofferenze. Morì nel 1855. Il suo ricordo è ancora vivo e Jane Eyre non ha mai smesso di essere essere stampato.
Le esposizioni celebrative
In occasione del bicentenario della sua nascita a Londra sono state organizzate due grandi mostre:
- Alla National Portrait Gallery, fino al 14 agosto, sarà presente Celebrating Charlotte Brontë 1816-1855.
Si potranno ammirare dipinti, disegni, lettere, diari, cimeli alcuni mai stati esposti prima.
La mostra esplora la vita della scrittrice attraverso la sua carriera letteraria.
Al centro della mostra ci sarà il ritratto di Charlotte con le sorelle Emily e Anne, dipinto dal fratello Branwell e ritrovato piegato sopra ad un armadio.
- Un’altra mostra è stata organizzata nella casa-museo della famiglia nel villaggio di Haworth.
Alcuni degli oggetti presenti nelle mostre saranno poi esposti in autunno alla Morgan Library di New York.
Riproduzione riservata.